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Frazzi: ''Preparazione atletica, empatia e sintonia con le squadre per poter sviluppare le capacità motorie dei giovani rossoneri''

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Oggi parliamo di preparazione atletica.

Nel calcio, e soprattutto nei ragazzi, quando si sente parlare di questa ''parte'' lo si fa senza troppo entusiasmo, con l'immaginario della fatica e di lavorare ''senza palla'' durante l'allenamento.

In questi anni, U.S. Fiorenzuola Academy ha avuto la fortuna di rendere coinvolgente anche questa parte di allenamento, grazie al lavoro del Preparatore Atletico Fabio Frazzi. Attraverso un lavoro di grande empatia con i ragazzi, Fabio ha potuto vedere di anno in anno la crescita della fascia agonistica del settore giovanile rossonero.

Proprio con lui abbiamo voluto scambiare quattro chiacchiere per la nostra intervista settimanale.

- Tanti ti conosceranno, altri molto meno. Riesci a farci una piccola panoramica della tua personale storia nel mondo del calcio a livello di istruttore/allenatore?

Mi chiamo Fabio Frazzi e faccio mi occupo di preparazione atletica nel calcio dalla stagione 94/95.
Ho iniziato in una squadra del mio paese a lavorare nei settori giovanili per poi passare alle prime squadre e per poi tornare,4 anni fa,a lavorare coi giovani qui all’U.S. Fiorenzuola.
A Fiorenzuola ero già stato,in un precedente ciclo sportivo,durato 9 anni,quindi sono alla mia seconda personale esperienza.

- Lavorare nella parte atletica-coordinativa e’ un compito delicato e importantissimo, specialmente al giorno d’oggi, con tanti ragazzi che hanno molte meno possibilità di praticare attività fisica all'aperto: come vedi il ruolo del preparatore atletico in un settore giovanile? Come si riesce a collaborare in sintonia con le squadre? 

Il ruolo del preparare atletico nel settore giovanile lo ritengo importante: serve per il completamento e lo sviluppo sia delle capacità motorie (insufficienti nei più giovani), sia delle capacità condizionali (nei più grandi e soprattutto per chi si affaccia alle porte della prima squadra).
La sintonia con le squadre spesso nasce spontaneamente,in caso contrario si deve essere capaci di catturare la curiosità e l’interesse dei ragazzi con esercitazioni che siano sì impegnative,ma anche divertenti! Tra questi vedo giochi a coppie, a squadre ecc.


- Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?

I miei obiettivi stagionali variano in base alle fasce di età,perché ogni fase cosiddetta “sensibile”,ha le proprie esigenze e richieste.
Se per i più piccoli l’obiettivo può essere quello di aiutare la coordinazione,la capacità di equilibrio,il completamento di una gamma motoria di base che sia la più ampia possibile,per i più grandi può essere lo sviluppo di capacità fisiche vere e proprie (resistenza,forza,velocità,mobilità articolare) e la riduzione dei rischi di infortunio muscolare o articolare. Sono compiti che ritengo infiniti,nel settore giovanile,nel senso che non arrivi mai al traguardo finale.Tutto è sempre migliorabile e viene completato in 1a squadra,con l’ingresso di un ragazzo nel mondo dei “grandi”.


- Il calcio e’ in continua evoluzione, con la formazione che e’ essenziale per ogni istruttore/allenatore: in cosa ti vedi cambiato rispetto alle prime stagioni in cui lavoravi?

Rispetto alle mie prime stagioni,sono cambiato tanto; sono cambiate le esigenze nel gioco del calcio,è cambiato il modo di muoversi come singoli e come squadra.

Nuovi studi e scoperte sul corpo umano e sul fisico degli atleti e dei ragazzi si sono affacciate e anche la crescita personale e lo sviluppo delle idee osservando i calciatori,mi hanno portato a cambiare.

Premesso che nessuna idea deve essere seguita per moda o per emulazione,credo che il confronto con gli altri tecnici e preparatori e la capacità di osservare il modo in cui si approcciano i ragazzi al calcio,faccia sì che ognuno di noi sviluppi esercitazioni che continuamente si modificano proprio per soddisfare le esigenze di gioco e di crescita di singoli e squadre.


- Il livello dell’Academy: qual e’ il clima che si respira e come valuti il livello medio della proposta tecnica rossonera?

Il clima che si respira quest’anno è molto molto buono.

Il livello della proposta lo valuto come il migliore possibile, in base agli spazi,alle attrezzature e al materiale umano che ci viene messo a disposizione. 

La collaborazione con l’Empoli e con mister Massimo De Paoli ci ha fornito poi un confronto continuo col mondo di chi del calcio ha fatto una professione,oltre che una passione.

Questo ci ha fornito molti punti di dubbio e di scambio e di riflessione,fondamentali per chi vuole sempre crescere e migliorarsi.